20.07.2021 / News

Il test Burn-in per l’affidabilità delle schede elettroniche

Le temperature più alte, come quelle che si registrano mesi estivi, sono una fonte di stress per i prodotti e le schede elettroniche. L’eccessivo calore può causare rotture o fratture nei componenti elettronici e nelle loro saldature. È possibile prevedere il verificarsi di questi guasti legati a condizioni climatiche estreme realizzando, durante la fase di produzione, degli appositi test burn-in. Prima della messa in servizio, i componenti di un sistema elettrico vengono testati per le temperature elevate.

Il test burn-in, detto anche HASS (Highly Accelerated Stress Screening), fornisce indicazioni molto utili sull’affidabilità di un componente elettrico. Si tratta di un rodaggio, in condizioni artificialmente stressanti. Permette di individuare i guasti precoci dovuti a temperature e polarizzazioni superiori rispetto alle normali condizioni di utilizzo e a particolari cicli di temperatura. Questo tipo di test, attraverso lo shock termico, verifica la resistenza del materiale. Può mettere in luce guasti come la rottura delle saldature o dei piedini, evidenziando eventuali anomalie di fabbricazione della scheda elettronica: difetti di superficie, di metallizzazioni e di saldatura.

Elca esegue i test burn-in all’interno di camere climatiche, non solo per verificare il comportamento delle schede elettroniche in situazioni di stress termico, ma anche per rintracciare la mortalità infantile dei componenti elettrici. Le temperature elevate, infatti, velocizzano anche le normali condizioni di utilizzo dei componenti elettronici e consentono di svolgere un test di invecchiamento accelerato per scoprire quali sono gli elementi che, a lungo termine, possono essere soggetti a rotture.